Chi ha un’azienda, o è da poco entrato nel mondo dell’imprenditoria, avrà sicuramente sentito parlare di una figura chiamata “consulente del lavoro”: un professionista il cui ruolo risulta, per molti, ancora difficile da inquadrare, ma che si rivela di grande importanza nella gestione di un’attività. Conosciamo insieme questa figura, quindi, e capiamo quali sono i vantaggi che questo professionista può portare nel quotidiano di un’azienda.
Consulente del lavoro: chi è
Il consulente del lavoro è una figura professionale che sembra essere ancora poco conosciuta in Italia, nonostante rivesta un ruolo strategico per le aziende e per la loro semplificazione: ma c’è da sapere che i consulenti del lavoro in Italia esistono come categoria professionale ormai da molti anni. In particolare, la categoria è stata istituita l’11 gennaio 1979, oltre 40 anni fa ormai, con la Legge n. 12 del 1979 che riporta le Norme per l’Ordinamento della professione di Consulente del Lavoro.
Ma non è tutto: perché il Consulente del Lavoro è anche un professionista la cui attività è regolata da un ordine, quello – appunto – dei Consulenti del Lavoro, che detiene un Albo al quale è necessario iscriversi, previo superamento di un apposito esame, per esercitare la professione.
E non solo: perché per avere diritto a mantenere i requisiti di appartenenza all’Albo, esiste anche l’obbligo di formazione annuale che ha peraltro come obiettivo la formazione e l’aggiornamento di ogni consulente sulla situazione normativa, sempre in evoluzione.
Consulente del lavoro: cosa fa nello specifico
Di cosa si occupa il Consulente del Lavoro? Innanzitutto, questo professionista si prende cura, per conto del titolare dell’azienda, di tutti gli adempimenti in materia di lavoro, di previdenza e assistenza sociale dei lavoratori dipendenti. Un aiuto non da poco. Ed entrando nello specifico, vediamo che il consulente del lavoro estende il suo raggio d’azione su molto altro, non limitandosi al rapporto datore-dipendente. Poiché:
- Elabora le previsioni dei futuri costi aziendali per il personale, prestando sempre attenzione alle novità;
- Sceglie l’inquadramento del personale dell’azienda in base ai CCNL;
- Effettua l’iscrizione del personale agli istituti di previdenza e assicurativi (Inps e Inail);
- stipula i contratti di lavoro;
- adempie agli obblighi di natura assicurativa e previdenziale previsti dalla legge;
- effettua le denunce agli enti competenti in caso di malattie, infortuni, maternità;
- elabora mensilmente le buste paga dei lavoratori;
- invia la denuncia contributiva agli enti di competenza;
- fornisce la consulenza tecnica in caso di contenzioso tra l’impresa e il lavoratore;
- fornisce consulenza tecnica in caso di risoluzione di controversie extragiudiziali.
Non solo buste paga, come abbiamo potuto vedere, e agevolazioni sulle assunzioni: perché il consulente del lavoro è un professionista in grado di semplificare davvero la vita lavorativa di ogni titolare d’azienda, sia grazie alle sue attività pratiche, come abbiamo visto poco sopra, sia grazie al suo ruolo consulenziale. Infatti, ogni consulente del lavoro sa fornire consigli e indicazioni imprescindibili che possono davvero migliorare la situazione aziendale, indipendentemente dal settore di appartenenza.
Inoltre, le doti necessarie a chi svolge questa professione non sono solamente “tecniche”: perché conoscere le normative e aggiornarsi, infatti, sono azioni che da sole possono non bastare, poiché vanno sempre affiancate alla capacità di ascolto, alla passione per il lavoro di consulente, alla ricerca e all’attenzione ai dettagli.
Senza contare anche la predisposizione di questa figura al mondo digitale: perché sono sempre di più i consulenti del lavoro che, tra i loro servizi, offrono anche comode consulenze online, in grado di semplificare la vita aziendale per esempio grazie alla digitalizzazione del cartaceo, nonché dando la possibilità ai suoi clienti di consultare buste paga e documenti tramite software e app.
Solo così un consulente del lavoro può fare davvero la differenza!