Negli scorsi giorni, l’INPS ha fornito alcuni dati particolarmente interessanti sullo stato d’arte pensionistico italiano. Ed alcuni numeri forniti dall’Istituto Nazionale delle Previdenza Sociale sono assai significativi. Nel biennio 2018/2019, infatti, sono drasticamente calate le pensioni di anzianità (-15%) e quelle di invalidità, mentre risultano in costante crescita quelle erogate relativamente ai contributi effettivamente versati (+30%). In tal senso, sembrerebbe che l’aumento dell’età pensionabile abbia contribuito ad una minore erogazione delle somme versate ai cittadini italiani. Ma un altro dato, però, fa intendere che così non sia.
Pensioni anticipate: quota 100 e opzioni donna fanno da traino alle richieste dei lavoratori
Se, perlomeno in base a quanto previsto della legge, l’età in cui ritirarsi dal lavoro è aumentata, i cittadini italiani hanno trovato nella richiesta della pensione anticipata un appiglio al quale aggrapparsi per godersi, anzitempo, il meritato riposo dal mondo del lavoro. D’altro canto, percepire la pensione a 67 anni, età attualmente prevista dalla legge, risulta particolarmente gravoso per la maggior parte dei cittadini italiani, che nel passato, spesso a danno delle casse dello stato, sono stati abituati a ritirarsi dal lavoro in un’età decisamente prematura. Basti pensare, ad esempio, agli anni ‘80, quando alcune categorie, come i dipendenti statali, potevano beneficiare delle cosiddette “baby-pensioni”, ritirandosi dall’attività lavorativa addirittura in un’età compresa fra i 45 e 50 anni.
Nella mentalità italiana di pochi anni fa, 60 anni era considerata un’età border line per godere della pensione: l’aumento a 67 anni, di conseguenza, ha provocato una vera e propria corsa alla possibilità di ritirarsi anticipatamente dal lavoro, sopportando anche alcune penalizzazioni sull’assegno mensile erogato dall’INPS. La famosa quota 100, ad esempio, consente di accedere al mondo pensionistico a soli 62 anni di età, a patto che siano supportati da 38 anni di contributi versati.
Una misura fortemente voluta dal precedente governo gialloverde, a cui gli italiani, qualora fossero in possesso dei requisiti, hanno fatto abbondantemente ricorso. Il quadro fornito dall’INPS, inoltre, dimostra come un’altra misura, “opzione donna”, abbia consentito ad un numero maggiore di persone del gentilsesso di accedere, anticipatamente, all’assegno pensionistico.
Pensioni anticipate: crescono significativamente anche le richieste di artigiani e pensionati
Il trend delle pensioni anticipate riguarda un po’ tutte le categorie: i lavoratori dipendenti che hanno ottenuto una pensione anticipata, ad esempio, sono saliti da 94 a 105 mila. Questa categoria, pur facendo la parte del leone, non è l’unica ad aver chiesto, a mani basse, la possibilità di ritirarsi dal lavoro anticipatamente. Le domande inoltrate dagli artigiani sono salite da 28 a 33 mila, un incremento, percentualmente parlando, superiore a quello avvenuto tra i lavoratori dipendenti.
Ma l’incremento percentuale più consistente è stato fatto registrare dai commercianti, un settore che nell’ultimo decennio, complice anche il minor potere d’acquisto degli italiani, ha avuto a che fare, più di altri, con la grande morsa della crisi economica: la pensioni anticipate erogate a questi lavoratori, sono aumentate da 18 a 27 mila unità.
Il dato più significativo, però, resta un altro: nonostante le penalizzazioni subite, gli abitanti dello Stivale preferiscono ritirarsi dal lavoro anticipatamente con un assegno mensile più leggero. D’altro canto, le eventuali alternative per integrare il reddito mensile non mancano, soprattutto per chi ha goduto della possibilità di lavorare stabilmente ed in via continuativa per tanti anni, riuscendo a mettere da parte un gruzzolo, piccolo o grande che sia.
Questi neo-pensionati, infatti, possono dedicarsi alla cura dei propri risparmi grazie al trading online, la modalità preferita, oramai, dai risparmiatori di tutto il mondo, che consente di effettuare operazioni di compravendita sui mercati finanziari accedendo a canali remoti come pc, smartphone o tablet. E dopo un 2019 particolarmente positivo, il contesto è ancora favorevole per effettuare investimenti online nel 2020, dando modo di incrementare la propria pensione con un’importante entrata extra.